Questa sala è dedicata al lento e pacifico processo di romanizzazione di Este e dell’agro atestino tra III e II secolo a. C. Possiamo leggere la trasformazione del costume, del gusto e della lingua nei corredi funerari e nelle epigrafi .
La presenza di Roma nel territorio risale al 175 a.C., quando il console Marco Emilio Lepido traccia la via Emilia Altinate che da Bologna portava ad Aquileia, passando per Este e Padova. Attorno alla metà del II secolo a. C. (tra 141 e 135 a.C.) due proconsoli vengono incaricati dal senato romano di fissare i confini dei territori di Este, Padova e Vicenza, per mettere fine ad alcuni contrasti territoriali sorti tra queste città: molto interessante è l’alto cippo in un unico blocco di pietra proveniente da Galzignano, che segnava il confine tra Este e Padova.
Nell’89 a. C. Este ottenne la concessione della cittadinanza latina , mentre nel 49 a.C. ottenne la concessione della cittadinanza romana e venne iscritta alla tribù Romilia: a questo periodo risale una lastra in bronzo con iscrizione giuridica sulle competenze dei magistrati locali, chiamata Fragmentum Atestinum.
In seguito alla battaglia di Azio, nel 31 a.C., Este ospitò una colonia di veterani , come è ricordato da una lapide funeraria (esposta in calco), dedicata a Billienus Actiacus e da alcuni monumenti funerari scoperti a Este e nell’agro atestino.
Documentano l’uso di nomi locali ormai latinizzati alcune epigrafi e vasi con iscrizioni che testimoniano il passaggio da una scrittura venetica locale a una mista venetico-latina, fino a quella completamente latinizzata, a evidenziare il graduale processo di romanizzazione.
La tomba di Nerka (prima metà del III secolo a.C.) è senza dubbio il ritrovamento più importante e pregiato esposto in questa sala. Con il suo prezioso corredo viene messo in evidenza come già all’epoca vi fossero traffici commerciali e contatti culturali con gli etruschi, sia avvenuti con la mediazione di Adria che sotto forma di contatti diretti con Spina e con l’area bolognese, ma anche contatti con gruppi celtici, provenienti dalla Gallia, insediati ad Este.
Il nome della defunta lo apprendiamo dall’iscrizione sulla situla in bronzo. La tipologia tombale è unica ad Este. Essa è costituita da una grande cassa in lastre calcaree dei Colli (Scaglia Rossa) con copertura a doppio spiovente che richiama la tipologia di sarcofago e tomba etrusca e che vuole rappresentare la casa della defunta.
Il ricco corredo testimonia il ruolo e il rango della defunta: il corredo da mensa è costituito da ceramica locale (grigia) e di importazione; l’ambito del focolare e le attività svolte in vita sono rappresentate da oggetti in bronzo, alari con spiedi, pinze da fuoco, coltello e paletta, sedile e telaio verticale con attrezzi della filatura e della tessitura.
Dai reperti esposti si deduce che:
§ Il processo di romanizzazione di Este iniziò nel III secolo a.C. e si concluse nel II secolo a.C.;
§ attorno alla metà del II secolo a.C. Este è delimitata da chiari confini territoriali rispetto a Padova e Vicenza;
§ nel 49 a.C. Este ottiene la concessione del diritto romano, viene cioè a concludersi il processo di romanizzazione;
§ dopo il 31 a.C., a seguito della famosa battaglia di Azio, Este diventa colonia di veterani, ovvero di reduci di guerra;
§ il processo di romanizzazione è segnato anche dal graduale cambiamento dell’alfabeto comunemente usato dalla popolazione locale;
§ sono evidenti contatti culturali con genti etrusche e celtiche.