Sala V: I Veneti antichi al di fuori di Este

 

La V Sala del Museo Nazionale Atestino, recentemente sottoposta a interventi di restauro che hanno messo in luce affreschi parietali attribuibili alla scuola di Giulio Carpioni (XVII sec.), è aperta al pubblico con un nuovo allestimento dedicato a testimonianze funerarie particolarmente significative dal territorio di Este in età preromana.

 

In particolare, sono esposte per la prima volta tombe da contesti funerari del Bronzo finale-inizi età del Ferro (X–IX sec. a.C.) da Montagnana-Borgo S. Zeno, tra le quali riveste carattere di unicità la sepoltura a inumazione di giovane donna. Nella Sala sono state ricostruite inoltre otto tombe a incinerazione in cassetta lignea o litica con relativi corredi, rinvenute a Saletto di Montagnana e ad Arquà Petrarca.

 

 

La necropoli di Saletto, disposta su un antico dosso alluvionale formato dalle sabbie del fiume Adige, ha restituito tra il 1980 e 1981 quarantadue sepolture databili tra VII e VI sec. a.C., piuttosto omogenee per quanto riguarda il rituale e i corredi. Il nucleo di Arquà, parzialmente scavato nel 1938, si compone di diciassette tombe a incinerazione entro cassette in lastre di calcare euganeo e testimonia la presenza di gruppi di Celti Cenomani in territorio veneto nel periodo di romanizzazione (II-I sec. a.C.).

 

 

 

 

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