Sala VII: La vita pubblica in età romana

 

Nella settima sala è raccolta la documentazione relativa agli edifici pubblici, in particolare il tempio dei Dioscuri, e le testimonianze della vita pubblica di Ateste romana.

 

Nella sala è esposta anche un’interessante raccolta di monete, particolarmente diffuse in tutto l’abitato soprattutto a partire dal regno di Augusto (27 a.C. – 14 d.C.) e fino al IV secolo d.C., quando la loro circolazione diminuisce drasticamente. È interessante il medaglione in oro rappresentante l’imperatore Augusto, acquistato dal Museo agli inizi del 1900 e databile al 2 a.C.

 

Mosaico con delfini e nuotatori, da Este, Via Salute (seconda metà del I sec. d.C.)

 

Si può ipotizzare che in seguito alla deduzione in colonia di Este antica, avvenuta dopo la famosa battaglia di Azio del 31 a.C., finalizzata ad un riordino politico e amministrativo e ad ospitare i reduci di guerra (veterani), nel centro abitato ci sia stata una certa attività urbanistica accompagnata dalla sistemazione dei territori circostanti. Tuttavia, nessuna traccia della città romana è attualmente visibile.

 

Gli edifici di epoca romana non più utilizzati furono usati, soprattutto in epoca medievale, come cave di materiali da costruzione: a testimoniare questo riuso sono ad esempio i diversi pezzi lapidei, come pietre tombali ed altari votivi, inglobati nella costruzione della cinta muraria del Castello. Gli altri edifici furono invece gradualmente sostituiti dalle successive fasi edilizie della città medievale e moderna, che si trovano esattamente al di sopra dei precedenti centri preromano e romano.

 

 

 

Oggi sappiamo con certezza che il centro urbano di epoca romana occupava la parte ovest dell’attuale città di Este: i suoi limiti settentrionale e meridionale sono indicati dalla presenza delle aree di necropoli, rispettivamente a nord, in corrispondenza della fascia ai piedi dei colli, e a sud, tra Casale e la ferrovia.

 

Si pensa che l’abitato fosse attraversato da due corsi d’acqua, delimitati da argini in pietra e attraversati da ponti.

 

Il centro monumentale, con i suoi edifici pubblici, è stato individuato nell’area attorno all’attuale chiesa della Beata Vergine della Salute, e si conosce con esattezza la posizione di due santuari: il tempio dei Dioscuri, in zona Casale, e quello dedicato alla dea paleoveneta Reitia, in via Deserto, entrambi nelle vicinanze dell’ipotizzato antico corso del fiume.

 

Il Tempio dei Dioscuri sorgeva probabilmente su un precedente luogo di culto Veneti antichi , come sembra testimoniare una coppetta votiva bronzea con iscrizione in venetico datata al VI secolo a.C. La scoperta di una “diga” in pietra e di un sostegno idraulico a tre luci , confermerebbero la collocazione del santuario nelle vicinanze di un corso d’acqua (forse l’Adige).

 

 

 

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